Negli ultimi anni, i social media sono diventati una vetrina sempre più popolare per promuovere trattamenti e interventi di chirurgia estetica.
Tra foto “prima e dopo”, testimonial famosi e promozioni accattivanti, l’offerta appare spesso irresistibile e alla portata di tutti.
Tuttavia, dietro questa apparente semplicità si nascondono aspetti da considerare con attenzione. Come riconoscere professionisti affidabili? Quali sono i limiti etici e legali nella comunicazione di questi servizi?
Chirurgia estetica e social: tutti i rischi
A riportare la questione al centro dell’attenzione sono state le recenti vicende di cronaca, con la morte di una 22enne a seguito dell’anestesia per un intervento di rinoplastica. La giovane aveva trovato su TikTok il medico da cui operarsi, e tanto è bastato per far gridare allo scandalo. Eppure, molti professionisti seri utilizzano i social per comunicare. Motivo per cui distinguere un medico qualificato da un ciarlatano è fondamentale.
Anche perché, i social, sono frequentati dai giovanissimi. E, gli under 25 che si sono sottoposti a un intervento di chirurgia estetica negli ultimi due anni, sono ben il 30%.
Cosa preoccupa, di tutto questo? L’eccessiva leggerezza con cui i pazienti scelgono le strutture e le persone a cui affidarsi, magari dopo aver visto una pubblicità con un’immagine stock, o perché attratti da costi particolarmente bassi. Per questo motivo, l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica chiede una regolamentazione chiara. Mentre l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE) ha lanciato una campagna su tutto il territorio nazionale affrontando temi quali il turismo sanitario, le complicanze da filler e la prevenzione dei tumori cutanei.
Come essere certi di scegliere un professionista
La prima cosa da tenere a mente è che, sui social network, chiunque può pubblicare. E può parlare di qualsiasi cosa, millantando titoli e qualifiche che non ha. Per questo motivo, quando si individuano contenuti medici interessanti, la prima cosa da fare è assicurarsi che – a parlare – sia davvero un medico chirurgo. Come fare? Andando sul sito dell’ordine dei medici regionale e provinciale e cercando all’interno il suo nome: in questo modo, si è sicuri di avere a che fare con un professionista laureato in Medicina e Chirurgia.
Inoltre, è buona norma verificare che il chirurgo in questione sia iscritto a una delle società scientifiche italiane di categoria. I chirurghi plastici ricostruttivi possono essere iscritti alla Sicpre e/o all’Aicpe, associazioni riservate a chi ha una laurea in Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Purtroppo, in Italia, qualsiasi medico laureato che frequenta un corso anche di pochi mesi può eseguire interventi estetici, ma mai avrà le competenze e l’esperienza di chi si è specializzato in tali ambiti.
Un’altra regola è quella di sottoporsi sempre a una visita senza impegno, in presenza: il paziente deve capire se quel chirurgo fa al caso suo, e deve essere informato sulla tecnica dell’intervento e sui rischi ad esso connessi.
Per quanto riguarda il prezzo, è necessario diffidare dei costi troppo bassi: dietro a un prezzo stracciato si nasconde in genere una minaccia per la sicurezza. Per tener bassi i prezzi, infatti, il chirurgo potrebbe usare strumentazioni e materiali di bassa qualità, o operare in strutture non all’avanguardia o prive di tutte le figure professionali necessarie per un intervento sicuro. Cliniche e professionisti, infatti, dovrebbero essere in grado non solo di eseguire al meglio l’intervento di chirurgia estetica, ma anche di gestire le eventuali emergenze e complicanze. Qualora il paziente avesse delle reazioni avverse o si sentisse male durante l’anestesia, l’intervento o nel post-operatorio, la struttura e il professionista a cui si è rivolto devono essere pronti a intervenire, senza mettere a rischio la sua vita.