Rifarsi il seno fa male?
Comunemente chiamato rifacimento del seno, la mastoplastica additiva è insieme alla mastopessi uno degli interventi estetici più richiesti e desiderati. Spesso però la paura di un intervento invasivo, del decorso post-operatorio e del dolore successivo possono spaventare chi desidera migliorare l’aspetto del proprio seno con la chirurgia estetica. Ed è proprio sul dolore e su eventuali fastidi successivi, che le domande si concentrano: fa male rifarsi il seno? È necessario prendersi una pausa dalle attività quotidiane e avere specifici comportamenti? Cerchiamo di rispondere alle domande in modo esaustivo, così da eliminare ogni dubbio.
Rifarsi il seno, la fase pre-operatoria e l’operazione
Non appena la paziente decide di volersi rivolgere ad un chirurgo estetico, il primo passo è quello di fissare una prima visita di consulto, in cui il medico ha modo di valutare la situazione, il metodo più adeguato per intervenire. È in questa sede che vengono definiti gli obiettivi dell’operazione e i dettagli della procedura di intervento, nonché ciò che la paziente può aspettarsi dal decorso post-operatorio insieme a tutte le indicazioni pratiche per affrontarlo al meglio. Durante il primo consulto il professionista provvede a prescrivere gli esami pre-operatori necessari, tra cui ecografia al seno o mammografia, elettrocardiogramma, esami del sangue.
Una volta effettuati gli esami e terminata la fase di preparazione pre-operatoria, ha luogo l’intervento. Nonostante la chirurgia estetica punti sempre più ad essere più veloce possibile e meno invasiva, si tratta comunque di un intervento chirurgico, pur veloce nell’esecuzione e nella guarigione. Come prima cosa, il chirurgo estetico effettua delle incisioni di circa 3 centimetri nel solco inframammario, o in alternativa nel caso ascellare o lungo il margine periareolare inferiore, a seconda della metodologia scelta dal chirurgo. L’incisione permette di creare una tasca in cui inserire le protesi, che possono quindi essere posizionate dietro la ghiandola mammaria, dietro il muscolo o su due livelli. Nel caso in cui oltre alla mastoplastica additiva, si fosse deciso di procedere alla mastopessi, il chirurgo lavorerà sulla forma da dare al seno e sulle dimensioni del capezzolo, così da ottenere i risultati definiti prima dell’intervento. Inserite quindi le protesi, le incisioni vengono richiuse e alla paziente vengono applicate delle fasce compressive.
Rifarsi il seno: cosa avviene dopo l’operazione
Con l’utilizzo delle fasce compressive inizia il periodo post-operatorio. Il loro utilizzo ha l’obiettivo di ridurre meccanicamente il gonfiore e tenere in posizione le protesi. Non è però obbligatorio indossarle per molto tempo: fin da pochi giorni dopo l’operazione, è possibile sostituire le fasce con un reggiseno contenitivo, che assolve la stessa funzione e che il chirurgo ha preventivamente indicato alla paziente. In genere, il periodo post-operatorio più “complesso” dura circa 24 ore, tempo di cui il corpo necessita per riprendersi completamente da una anestesia generale. In queste ore è possibile avvertire confusione, stordimento e risposte lente agli stimoli, come normale conseguenza dell’anestesia. Solitamente la paziente rimane ricoverata qualche giorno, in modo da poter essere monitorata da medici e infermieri. Trascorso però questo breve tempo, il ritorno alla vita normale è perfettamente attuabile.
Rifarsi il seno: il dolore dopo l’operazione
Solitamente la paziente inizia a percepire dolore nelle ore successive l’intervento, quando l’anestesia generale e loco-regionale inizia a scemare. Se la chirurgia è stata eseguita al mattino, verso sera si potrebbe iniziare a percepire del normale dolore nella zona operata. Sia per i giorni di ricoveri sia all’uscita dalla clinica, viene consegnata una lista di farmaci utili per gestire il decorso post-operatorio. In particolare, vengono prescritti dal medico un antibiotico e alcuni antidolorifici di uso comune. Normalmente la terapia viene prescritta per 7 giorni, ma ci sono pazienti che già dopo 2 giorni non sentono più il bisogno di assumere antidolorifici. In casi molto rari di dolore persistente, si può continuare la terapia fino a 10 giorni, oltre a consultare sempre il chirurgo di riferimento. Le cause di una diversa percezione del dolore possono essere diverse: spesso le tecniche che interessano il muscolo, così come la moderna “dual plane” possono risultare poco più dolorose rispetto ad altre metodologie. In questi casi però sin da subito vengono indicati dal chirurgo di riferimento esercizi leggeri dedicati alla mobilità delle braccia e della parte superiore del corpo, volti al ritorno ad una mobilità completa. Solo dopo 6 settimane invece sarà possibile tornare a fare sport e dedicarsi ad esercizi e movimenti ad alta intensità.
Rifarsi il seno: gonfiore, cicatrici, la ripresa della normalità
Un aspetto poco considerato del decorso post-operatorio in caso di mastopessi e mastoplastica additiva, è che la paziente deve abituarsi al nuovo volume del proprio seno e alla presenza delle protesi, che rendono anche più intenso lo stiramento dei tessuti circostanti. Per questo, uno dei consigli che vengono dati in fase post-operatoria è quello di sdraiarsi con il busto rialzato, dormendo con due o tre cuscini dietro alla schiena in posizione semi-eretta. Presente in tutte le pazienti nei primi giorni del post-intervento è il gonfiore, che però grazie all’uso del reggiseno chirurgico adeguato rientrerà in poco tempo. Le cicatrici sono invece il prodotto della guarigione delle incisioni praticate per inserire le protesi. Se tutte sono poco visibili, quelle periareolari risultano particolarmente trascurabili dal punto di vista estetico. Le donne che sono predisposte alla formazione di cicatrici ipertrofiche dovranno curare il processo di guarigione in modo particolare. Nell’arco quindi di circa 10 giorni sarà possibile riprendere completamente la vita normale, escluse le attività sportive di grande intensità che andranno riprese solo dopo 6 settimane dall’intervento.
Quindi rifarsi il seno fa male?
In definitiva, l’intervento di mastopessi o di mastoplastica additiva provoca gonfiore, ma quasi nessun dolore. Si può avvertire un certo fastidio nelle ore immediatamente successive all’intervento trattabile con farmaci antidolorifici di uso comune, da assumere al bisogno. Spesso tuttavia non sono necessari e la sensazione di fastidio o lieve dolore, che può essere data anche dalla normale necessità del corpo di abituarsi al cambiamento, tende a scomparire in circa 10 giorni.