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Correzione esiti cicatriziali

Quando ci feriamo, ci bruciamo, facciamo un incidente, o subiamo un intervento chirurgico, il nostro corpo per riparare al trauma mette in moto il processo di cicatrizzazione, che serve al nostro fisico per guarire, per aggiustarsi, ma molte volte non è esteticamente bello da vedere, se non addirittura anche invalidare la vita sociale.
Il trattamento delle cicatrici (atrofiche, ipertrofiche e cheloidee) è legato a procedure estremamente complesse e variabili, così come è articolato il processo ripartivo cicatriziale. Infatti è estremamente diversa la riparazione della ferita da paziente a paziente ed è influenzata da numerosi fattori: genetica, etnica, eziologica, topografica, cutanea e anagrafica. Sono importanti inoltre alcuni fattori esogeni quali: l’esposizione alle radiazioni solari, lo stile di vita (fumo, alcool, cibo, etc.) e l’attività professionale. Proprio per la presenza di tali e anti fattori, una cicatrice non può mai essere totalmente cancellata ma eventualmente migliorata negli esiti, quando si intervenga in tempi e modalità opportune.
Le fasi principali del processo di cicatrizzazione sono tre, fase infiammatoria che dura fino a 5 giorni, fase proliferativa che dura 3-4 settimane, fase della maturazione che dura fino a 2 o più anni
Rispetto all’evoluzione la cicatrice può essere normale (liscia, di colorito più chiaro, ipocromica), atrofica (la riparazione è di scarsa qualità, i margini sono variamente distanziati ), ipertrofica (rilevata e talvolta dolente, ipercromica), cheloidea (guarigione patologica di una ferita). In alcuni casi la gravità della cicatrizzazione porta anche a limiti funzionali e retraenti, come in seguito ad ustioni e traumi estesi, con la pelle che tende a guarire con esiti grinzosi.

Nella fase iniziale o guarigione della ferita, è necessario somministrare terapia antibiotica e non esporre la cute lesa al sole perché, oltre a rallentare il processo di guarigione, stimolando i melanociti provoca macchie scure. Nella fase intermedia oltre a quanto si deve continuare a fare, con presidi topici e creme deputate alla miglior guarigione della pelle, oltre che con terapie meccaniche di compressione (nastro adesivo microporato)
Per le cicatrici più tenaci si può procedere con infiltrazioni di cortisone spesso associate all’utilizzo del silicone in fogli o alla terapia parachirurgica (laser, radiofrequenza, crioterapia, dermoabrasione, peelings, fillers).
Ultima alternativa è la chirurgia, perché va sempre considerato che ad una cicatrice si sostituisce, comunque, una nuova cicatrice, con trattamenti volti a diminuire le dimensioni della cicatrice, o in alcuni casi a migliorare la funzionalità dell’area interessa o la sua copertura in caso di mutilazione (plastiche a “Z” o a “W, riparazione con lembi di vicinanza o con innesti di cute, trapianti di pelle, espansione del tessuto)
L’ultima frontiera della medicina e della chirurgia per i meccanismi riparativi cellulari si basa sull’utilizzazione di cellule staminali e mediatori chimici autologhi (provenienti dallo stesso organismo) per favorire i meccanismi riparativi modulando fisiologicamente i processi propri dell’organismo (self) nella fase di cicatrizzazione.
Le procedure utilizzate sfruttano le tecniche di lipostruttura o LIPOFILLING, o medicina estetica rigenerativa di ultima generazione che consistono nel trasferire cellule adipose da alcuni siti dell’organismo (sedi di prelievo) nell’ambito della cicatrice. Il razionale di queste tecniche innovative, si basa sul concetto scientifico, oramai accreditato, che stimolando tessuti che contengono adipociti maturi ed immaturi, cellule ematiche, fibroblasti e cellule stromali e tra queste cellule sono presenti anche i precursori delle cellule mesenchimali staminali, vere e proprie cellule multipotenti (in grado di generare diversi tipi di cellule cutanee), il tessuto possa rigenerarsi in toto.

INFORMAZIONI UTILI

Questi tipo di interventi non richiedono degli esami preoperatori. Sono di solito interventi eseguiti in regime ambulatoriale e in anestesia locale, della durata di pochi minuti, a meno di traumi importanti ed interventi maggiori. Nell’immediato post operatorio si ha una medicazione con steri strip o compressiva, che non si possono rimuovere per 4-7 giorni, poi si procede con la prima medicazione e si può cominciare a farsi la doccia . La durata del post operatorio è variabile, A 7-10 gg generalmente si rimuovono i punti. I lividi e il gonfiore durano il tempo fisiologico che ogni paziente impiega a guarire dai traumi quindi molto personale (dai 3 ai 10 gg). La ripresa della normale attività fisica varia. Il risultato definitivo e la guarigione completa si ottengono in 6/12 mesi.

vedi anche: biorivitalizzazione, new prp con fattori di crescita piastrinici biomimetici, rigenerazione cutanea, life quality medical program, trattamento endovenoso metabolico filtro dell’eterna giovinezza, botulino, fillers, liquid lifting e botox full face, peelings, acne e macchie, skin face/body optimize liposcultura e lipofilling, TRATTAMENTO NEOFORMAZIONI E TUMORI DELLA PELLE, CHIRURGIA POST TRAUMATICA, MALFORMATIVA, oncologica, TRATTAMENTO NEOFORMAZIONI E TUMORI DELLA PELLE

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